Tariffe: “Non avremo vincitori”, dice Pedro Ginjeira do Nascimento

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Tariffe: “Non avremo vincitori”, dice Pedro Ginjeira do Nascimento

Tariffe: “Non avremo vincitori”, dice Pedro Ginjeira do Nascimento

Pedro Ginjeira do Nascimento, del Business Round Table, sostiene che Donald Trump ha una visione distorta del problema: se gli Stati Uniti hanno un deficit di beni, il contrario vale per i servizi.

Il surplus commerciale dell'UE con gli Stati Uniti rappresenta meno del 3% (50 miliardi) dei 1.700 miliardi di dollari rappresentati dagli scambi di beni e servizi tra questi due blocchi. Il Presidente degli Stati Uniti ha scelto di concentrarsi solo sul commercio di beni, dove gli Stati Uniti presentano effettivamente un deficit rispetto all'UE. Lo fa perché crede di poter riportare la produzione manifatturiera negli Stati Uniti. Ma trascura deliberatamente l'enorme surplus degli Stati Uniti rispetto all'UE nei servizi, in particolare nei servizi digitali. La globalizzazione ha creato un'enorme ricchezza in tutto il mondo e ha fatto uscire dalla povertà centinaia di milioni di persone. Il suo ritorno sarà dannoso per tutti. Non avremo vincitori. L'Europa è il maggiore esportatore e importatore al mondo e deve quindi garantire di reagire in modo appropriato per non esporre il suo mercato, i suoi cittadini e le sue imprese a decisioni unilaterali che danneggeranno tutti. Il mercato unico, che deve ancora essere implementato, è una delle maggiori risorse dell'Europa. Speriamo che questi dazi servano ad accelerare la creazione del mercato unico. La lettera del Presidente degli Stati Uniti al Presidente della Commissione fornisce un indizio molto rilevante: Trump ci ricorda che le aziende europee possono eludere i dazi se costruiscono fabbriche negli Stati Uniti e che, promette Trump, l'approvazione di queste licenze potrebbe avvenire "entro poche settimane". Questo è un altro aspetto che il Rapporto Draghi evidenzia come una delle carenze dell'UE: la nostra burocrazia ci rende troppo lenti. Questo è un altro aspetto che la Presidente von der Leyen e i 27 Stati membri devono affrontare con urgenza. Non con promesse, né con nuovi pacchetti burocratici, ma con decisioni e azioni immediate. L'UE deve svegliarsi.

jornaleconomico

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